Quartiere Attivo: come educare alla cittadinanza attiva
Quando era un ragazzino girava i quartieri della città alla ricerca di cose che nessun’altro aveva visto. Spinto dalla curiosità che accomuna tutti gli storici, si divertiva a camminare con occhi vispi e naso all’insù per osservare muri, campanili, statue, chiese e scritte sulle pietre. Si faceva tante domande e andava a caccia delle risposte nei libri, dicendosi che sarebbe bello se tutti avessero potuto apprezzare ciò che vedeva.
A guardare l’esperienza di Davide con gli occhi di oggi, viene da credere che la sua vita fosse segnata già dalla sua adolescenza: era chiaro che avrebbe dovuto occuparsi di bellezza, storia, cittadinanza. Invece per aprire Quartiere Attivo non è bastato diventare adulto. Gli sono servite due lauree, una casella di posta senza proposte di lavoro, un periodo di forte delusione e un viaggio che ha cambiato la sua prospettiva: a Berlino scopre come i quartieri possono essere valorizzati attraverso attività didattiche a contatto con le scuole.
Rientrato a Verona nel 2013 sente che è giunto il momento di dare forma ai suoi sogni e studia per capire come valorizzare la bellezza silente che vive intorno a lui. Nasce così l’associazione di promozione sociale Quartiere Attivo, per educare attraverso la storia e la geografia sia gli adulti che i bambini. “Mi ricordo che giravo scuola per scuola presentando il progetto. All’inizio è stato faticoso, ma poi ho ricevuto la prima chiamata da una scuola del Chievo e da allora è stato tutto un crescendo”. I percorsi nelle scuole vengono adattati in base all’età e al piano didattico. I quartieri, con le loro strade, i monumenti, gli alberi e le targhe, parlano di epoche passate dai romani al medioevo, dal rinascimento alle guerre mondiali. “I bambini si divertono a fare storia giocando, ad ascoltare gli aneddoti della città, spesso non sono abituati a fare passeggiate nelle vie perché sono portati a centri commerciali, alle attività sportive o stanno in casa. Durante il percorso chiedono e si interessano, tornati a casa sanno di sapere anche più dei loro genitori!”
Un viaggio nel tempo sviluppato in un percorso didattico di tre giornate. “Utilizziamo il metodo del cooperative learning, dividiamo la classe in piccoli gruppi e ogni giorno abbiamo una tematica da affrontare insieme”. Come l’appuntamento di geografia storica fatto con le foto, l’uscita in città e l’incontro sulla cittadinanza attiva. I percorsi di educazione civica abbracciano tante branchie: storia, diritto, geografia. Conoscere il territorio e trasmettere i valori che lo caratterizzano aiutano a creare nei bambini un senso di appartenenza, di integrazione e inclusione. Quartiere Attivo riesce a trasformare i libri in conoscenza diretta e partecipata. La storia della città e i suoi personaggi permettono di toccare con mano concetti pratici come l’aiutare chi è in difficoltà, rispettare la diversità, collaborare, scambiare competenze. “I bambini capiscono che un tempo le persone avevano poco ma erano unite, i quartieri non sono nati all’improvviso ma grazie a una comunità di persone che ha voluto dare un senso al luogo – racconta Davide – Accompagnando le classi negli anni, mi accorgo che educare alla bellezza produce dei piccoli cambiamenti. Nell’ultimo incontro i bambini raccontano le problematiche del quartiere e propongono delle soluzioni. A 10 anni pensano a come ristrutturare case e donarle ai poveri perché tutti abbiano un posto che dia protezione…”
In sei anni Davide è entrato in oltre 30 scuole elementari, 14 scuole medie, 5 scuole superiori incontrando 200 classi e 6.800 studenti. Eppure Quartiere Attivo con i suoi 3 collaboratori non è solo didattica scolastica. È vita di città grazie alle numerose visite alternative tra cupole, campanili, strade e cacce al tesoro per adulti. “Dal 2016 sono entrato in contatto con diversi iniziative del Comune. Prima per Il Consiglio Comunale dei bambini e delle bambine a cui ho partecipato per diversi anni, poi per organizzare conferenze sulla storia dei quartieri. Ho pubblicato 3 libri inerenti la storia di alcune zone della città e sono stati presentati nelle circoscrizioni con molto interesse – testimonia Davide – In collaborazione con l’Assessorato al turismo e alla cultura abbiamo elaborato le mappe turistiche della funicolare che portano a scoprire le zone di Veronetta, Castel San Pietro e la zona della Fontana del ferro. Insieme all’associazione Agile abbiamo attivato un percorso di digitalizzazione del quotidiano L’Arena per la Biblioteca. Insomma non ci fermiamo mai.” Certo il CoronaVirus ha posto un freno importante. Ma ha dato l’occasione di creare nuovi racconti sulla pagina fb dell’associazione e nuove dirette su Instagram. Un modo per continuare a imparare dal passato per costruire il domani perché per trasformare i cittadini in cittadini attivi, ci vuole tempo.