Per costruire una società riparativa c’è Libra Onlus
Ha da poco compiuto 10 anni l’associazione mantovana nata per promuovere la giustizia riparativa. In un mondo abituato a distinguere il bene dal male, l’associazione Libra Onlus favorisce una visione olistica della collettività. Autori di reato, vittime e ambienti sociali diventano attori e destinatari dei servizi progettati per costruire giorno dopo giorno una società riparativa.
L’associazione si sviluppa per dare concretezza ai temi di studio dell’Istituto di Criminologia di Mantova. Cosa fare per supportare le vittime di un reato? Come responsabilizzare le persone per evitare la reiterazione di comportamenti illeciti? Come favorire lo sviluppo di una società riparativa? “Abbiamo deciso di lanciarci, di creare un’entità non profit per superare i ragionamenti a senso unico. Non esiste solo l’autore di reato come non esistono solo le vittime. Esistono delle dinamiche relazionali disfunzionali che devono e possono essere modificate” racconta Angelo Puccia presidente dell’associazione.
Lo sportello Supporto Vittime
Uno dei temi più rilevanti nei gruppi di lavoro dell’Istituto di Criminologia, riguardava il supporto alle vittime di reato. Anche l’Europa si stava interrogando su come garantire i minimi standard di supporto alla persona lesa e così nel 2012, definita la direttiva europea, Libra apre lo Sportello Supporto Vittime uno spazio in cui ascoltare, informare, comunicare alle persone quali sono i loro diritti e come interfacciarsi con uffici di competenza.
“Il nostro è un team di facilitazione, supporta emotivamente le vittime di reato, crea un rapporto di fiducia, spiega cosa fare durante le indagini e il processo e fornisce una guida orientativa verso i servizi territoriali” testimonia Angelo. Psicologi e giuristi favoriscono l’empowerment della persona grazie ad un processo di consapevolezza e di risposte legali per offrire l’opportunità viva di un cambiamento che il singolo può poi scegliere di agire.
Dentro il carcere
Vittime e autori di reato sono collegati da un sottile filo invisibile che Libra tiene stretto per promuovere nuovi modelli di comportamento. In collaborazione con il carcere di Mantova l’associazione muove i primi passi all’interno della struttura penitenziaria. “Vogliamo favorire una giustizia che ripari il danno causato dal reato, che sia solidale con le vittime e che possa realmente responsabilizzare l’autore perché il reato non è solo un’infrazione alla norma ma è, prima di tutto, lesione alla persona” commenta Angelo. Da quasi dieci anni l’associazione progetta, crea e propone laboratori all’interno della struttura carceraria. I processi di ristrutturazione e riqualificazione degli spazi diventano occasioni di formazione e crescita per i detenuti. “Per dare avvio al laboratorio di panificazione abbiamo dovuto restaurare un’ala del carcere. Le ditte a cui abbiamo affidato l’incarico hanno formato i detenuti in questo modo favoriamo l’acquisizione di nuove competenze”.
Il laboratorio di panificazione prende il nome di Sapori di libertà. Consente di accompagnare le persone durante il percorso della loro pena, responsabilizzare attraverso azioni concrete e sviluppare capacità professionali utili sia nel presente che in futuro. “Il laboratorio è attivo da un paio di anni, in questo tempo abbiamo formato 20 persone, 5 ragazzi sono occupati e lavorano 6 giorni su 7”.
Fresco e secco, dolce e salato, il laboratorio è una piccola realtà imprenditoriale che sforna pane, schiacciatine, sbrisolone, colombe e molto altro ancora. Una realtà che apre le porte del carcere all’esterno creando un collegamento con: mense aziendali, scuole, imprese e privati che portano in tavola i panificati prodotti. “Lavoriamo con la persona e proprio per questo riusciamo a creare legami. Alcuni, quando escono e non hanno più alcun dovere nei nostri confronti, diventano volontari, partecipano agli incontri fanno rete insieme a noi”.
Per una società riparativa
Perché infatti Libra non si ferma qui. Per arginare le sensazioni di insicurezza, paura, sofferenza che derivano da relazioni conflittuali, lavora insieme a 7 professionisti, 5 tirocinanti, 15 volontari e 18 soci su 11 progetti che aiutano a prendersi cura delle persone. “Vogliamo scardinare quei meccanismi di minimizzazione e di delega verso terzi delle proprie responsabilità” afferma Angelo. Così entrano nelle scuole, informano, sensibilizzano, creano progetti coinvolgendo i giovani, integrano categorie sociali distanti tra loro per tutelare il bene comune perché Libra crede che un modello di vita sociale alternativo sia possibile. E dimostra come farlo.
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