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Rubrica Sguardi Inclusivi: il primo libro che ti consigliamo è…

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La rubrica Sguardi inclusivi si occupa di offrire nuovi punti di vista sulla realtà. Il primo libro che ti consigliamo è “Il palazzo delle donne” di Laetitia Colombani

Tutto ciò che non è donato, è perso.

Può un incontro cambiare il destino? È un libro al femminile il primo che proponiamo nella rubrica Sguardi Inclusivi. Due protagoniste, due secoli differenti e un luogo in comune: il Palazzo delle donne, la casa che accoglie le donne abbandonate dalla società per farle nascere nuovamente!

La trama del libro consigliato nella rubrica Sguardi Inclusivi

Blanche vive a cavallo tra ‘800 e ‘900, è un’intrepida volontaria impegnata nell’ Esercito della Salvezza, un’organizzazione improntata ad abbattere le disuguaglianze, contrastare la miseria e aiutare chi resta ai margini. In una delle tante notti trascorse a fornire un pasto caldo agli indigenti, la vita di Blanche cambia: incontra una giovane madre sola, con una bambina appena nata, costretta a vivere per strada. Come può una città permettere che accada questo? Blanche comprende che è necessario creare dei luoghi in cui le donne in difficoltà possano trovare rifugio. È tenace e determinata. Avvia una raccolta fondi, acquista un antico palazzo di Parigi, lo ristruttura e così nasce il Palais de la Femme, un rifugio per le donne maltrattate dalla vita ed emarginate dalla società, dove medicare le ferite e  trovare la forza per  rialzarsi.

Passano gli anni, la società evolve eppure…

Solène è un’avvocatessa di successo dei giorni nostri, ma dopo una sentenza infausta e un esito drammatico del suo assistito, crolla. Si rende conto che la carriera le ha spento la vita e non sa più qual è il suo posto. I medici le consigliano di avvicinarsi al mondo del volontariato e così Solène fa il suo ingresso nel Palazzo delle donne, dove incontra vite distrutte e piene di dolore. Le sembra un paradosso eppure sono proprio le donne dalle vite spezzate ad aiutarla. Le offrono una lente nuova con cui guardare il mondo e abbattono i muri con cui Solène teneva lontano ciò che era diverso da lei. Solène riscopre se stessa prendendo in mano la vita di un’altra!

Perché vi consigliamo questo libro?

Perchè risveglia l’anima, è una chiamata a fare la propria parte. Fa riflettere sulla facilità con cui la società isola la povertà, la miseria, la fragilità, fingendo che non esista. Ma pone l’attenzione sul cambiamento positivo che si crea nelle persone quando si sceglie di guardare e di farsi coinvolgere. Un invito quindi a creare soluzioni inedite o a dedicarsi, come si può, agli altri.

È un libro che parla di sorellanza, condivisione e collaborazione per sopperire alle disuguaglianze e alle ingiustizie sociali. Il cammino per le donne è ancora molto lungo. Nel mondo 1 donna su 3 dichiara di aver subito una forma di violenza fisica, sessuale, psicologica o culturale solo per il fatto di essere donna. Circa 4 milioni di donne e di bambine sono vendute per il matrimonio, la prostituzione oppure la schiavitù. Il 21% delle donne italiane ha subito violenza sessuale,  120 donne sono morte solo l’anno scorso in Italia per femminicidi. La donne lavoratrici in Europa vengono retribuite il 13% in meno dei colleghi uomini, il 70% del carico familiare è sulle spalle femminili e il 12% delle donne sole con figli a carico vive in situazioni di povertà assoluta.

Una strada impossibile? No!

Come dice la frase di Michel Audiard citata nel libro, “Siano benvenute le crepe, perché lasciano passare la luce”. Ci sono virtuosi esempi anche in Italia di organizzazioni che prendono a cuore il benessere della donna e della sua famiglia. Come Famiglia Materna di Rovereto che offre un servizio di accoglienza e accompagnamento professionale. O Cooperativa Madre Teresa di Reggio Emilia che lavora perché le madri possano trovare una loro indipendenza. O Aps Sca’rt che aiuta le donne a riprendere in mano la loro vita anche dopo sentenze giudiziarie.

Ti è piaciuto questo consiglio? Segui la nostra rubrica. Il primo film che abbiamo consiglio è stato Marilyn ha gli occhi neri.


Dati Istat

Dati Eurostat

Dati Amnesty International

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